Sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo contro l'Italia sulle trasfusioni infette tra gli anni ’70 e ’90. Lo stato condannato a risarcire quasi 400 pazienti che hanno contratto l’Aids o l’Epatite durante un ciclo di cure o un intervento chirurgico. Lo scarso controllo del ministero sulle sacche provocò seimila di casi di contagio di epatite ed Hiv. La vicenda del sangue infetto è delle più gravi ferite aperte nel rapporto di fiducia tra il cittadino e lo Stato, tra i pazienti e la Sanità Pubblica: per circa venti anni, fino alla scoperta dello scandalo, chiunque si rivolgesse al servizio sanitario per una trasfusione di sangue o emoderivati, si esponeva al rischio di uscirne contagiato dall'Aids o dall'epatite C. È accaduto a più di 100mila persone. Tremila circa sono morte, moltissime altre vivono con gravi patologie. L'altra faccia della crisi di fiducia sono le battaglie legali che danneggiati e parenti delle vittime sono costrette a intentare allo Stato, che ostacola i risarcimenti.
Abbiamo avuto autorizzazione da TV1 per utilizzarlo per motivi associativi in Seminari e Convegni. Purtroppo, molti anni dopo, anche l'Italia ha preso coscienza del dramma del sangue Infetto con migliaia di morti e invalidi in contemporanea con la persecuzione mediatica dei Testimoni di Geova che rifiutavano per fede nella Bibbia i rischi delle trasfusioni a favore di quelli di alternative alle emotrasfusioni e emoderivati. Ai giornalisti morti per questo servizio e a coloro che sia nel rifiuto che nel consenso hanno subito malattie e violenza dedichiamo questa visione storica.
Il video, di circa 1 ora, di cui vi proponiamo l'edizione di 16 minuti, è di scarsa qualità per i riversamenti e la conservazione. È stato trasmesso un TV nel lontano 1982. Due anni prima fu formato un Comitato ad Arezzo per intervistare in tutta Italia, i "Pionieri della Medicina e Chirurgia senza sangue."
Furono trasmesse in questa intervista parti della trasmissione "Il Traffico del Sangue" su autorizzazione della Francese TV1 (trasmesso in Italia in uno speciale del TG1 del 7 luglio 1980). Purtroppo, molti anni dopo, anche in Italia si sono visti i danni dello scandalo SANGUE INFETTO, che ha prodotto migliaia di morti, orfani, vedove e invalidi. Nel programma del 1982 si narrava anche della Corte di Assise di Cagliari che aveva condannato a 14 anni i Coniugi Oneda il 10 marzo 1982. Sentenza che richiese l'intervento della Corte di Cassazione e due Corti di Appello. Perché accanirsi contro chi ai rischi delle emotrasfusioni preferiva alternative oggi validate? Migliaia di malati per emoderivati ed emotrasfusioni, vedove e orfani, portano i segni di sofferenze impagabili, contagiati anni DOPO questo programma e purtroppo ancora da risarcire per centinaia di milioni di euro.
A partire dal 1984 è stato costituito ad Arezzo uno dei primi Comitati di Assistenza Sanitaria dei testimoni di Geova, volontari non retribuiti. Progressivamente, in quei lontani anni, un numero sempre crescente di Centri Ospedalieri e Professionisti qualificati si sono offerti per motivi umanitari di aiutare questi pazienti. Cooperando con questi professionisti di mente nobile, i possibili conflitti, tipici di quei lontani anni, sono sempre stati affrontati nella nostra zona, con uno spirito di reciproco rispetto. Ne è derivata una grande esperienza positiva per tutti coloro, medici e pazienti, coinvolti talvolta nelle situazioni più disperate. Oggi questi Comitati di Assistenza Sanitaria dei Testimoni di Geova sono oltre 1700 in 110 nazioni. Presentano ai medici Casistiche Aggiornate e bellissimi video scientifici ed educativi tra cui ' Strategie Alternative alle Emotrasfusione - Semplici Sicure. Efficaci, prodotto a partire dall'anno 2000 dall'Hospital Information Service jw.org
Siamo lieti che, dopo decenni, le richieste legittime di medici e cittadini siano state ascoltate. L' Organizzazione Mondiale della Sanità promuove dal 2010 il programma Patient Blood Management (PBM link) sostenuta dal 2012 anche dal Centro Nazionale Sangue. Il PBM non è riservato a coloro che rifiutano le emotrasfusioni o emoderivati per motivi religiosi. È una direttiva mondiale a favore della salute di tutti.
Oggi sono legge anche le direttive anticipate di trattamento (DAT) regolamentate dal Biotestamento. Conforme all'articolo 32 della Costituzione Italiana.
Qualcuno dice che i Testimoni di Geova nel loro rifiuto delle emotrasfusioni sono stati fortunati e aiutati dall'esplosione dell'AIDS, delle Epatiti da Sangue infetto, dalla nascita del Consenso Informato, oggi dalle DAT e dal Testamento Biologico. Altri ritengono che, forse proprio nei testi delle Sacre Scritture, erano scritte utili tutele dei BioDiritti, patrimonio di tutta l'umanità.
Forse, chi di dovere, avesse ascoltando meglio le legittime richieste e i risultati presentati da una minoranza di medici e Pazienti, si sarebbero potute risparmiare a migliaia di famiglie in Italia e nel mondo tante sofferenze. Sia in coloro che ne sono rimasti infettati e in coloro che hanno subito la costrizione violenta e illecita di terapie rifiutate. Vedi la denuncia e relazione del Prof. Mauro Barni che riferisce il caso del sig. Remo Liessi morto durante trasfusioni coatte e forzate al letto d'ospedale mentre gridava che non le voleva. (Qui la Storia e Sentenza che condanna i Medici dopo 15 anni) Si! Le leggi ci sono! I BioDiritti come si chiamano oggi. Ma non dimentichiamoci che le leggi camminano sulle gambe degli uomini. E talvolta anche sopra le nostre coscienze e dignità. Buona Visione