Traumatologia e Rifiuto Trasfusioni - Intervista al dott. Alberto Picinotti

www.biodiritti.org  by Egm.it No Profit:  Pubblicato il 20 aprile 2021
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Prima della legge sulle DAT, quali sono state le esperienze e i sentimenti di medici di fronte al rifiuto di emotrasfusioni dei Testimoni di Geova? Intervista al Dott. Alberto Picinotti, ortopedico e traumatologo, con grossa sensibilità e umanità.

Da alcuni anni sono disponibili le DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) per indicare un fiduciario e un sostituto fiduciario autorizzato a riconfermare le volontà precedentemente espresse da un maggiorenene in questioni di carattere medico o da consultare nel caso il paziente si trovi in stato di incapacità. Prima della legge sulle DAT, quali sono state le esperienze e i sentimenti di medici di fronte al rifiuto di trattamenti sanitari come le emotrasfusioni dei Testimoni di Geova?

Intervistiamo il Dott. Alberto Picinotti, (Specializzato in Ortopedia e Traumatologia dal 1997) che dal 1998 ha affrontato con grossa sensibilità, umanità e talvolta conflitti dell'animo queste complesse situazioni.

Redazione Biodiritti.org: Dott. Alberto Picinotti come è stato proiettato in questa realtà del rifiuto delle emotrasfusioni?

Dott. Picinotti: “Pasqua 1998, 31 anni, ortopedico da 1 anno. Vengo chiamato come guardia al pronto soccorso e lì trovo un "problema" non solo ortopedico... anzi. All'improvviso vengo proiettato in una realtà che, come al solito, non si impara sui libri, ma solo vivendola. Il paziente era un ragazzo minorenne, di 17 anni, prossimo ai 18, con una frattura esposta di omero ed emorragia (fortunatamente non grave) in atto. Il "problema" era che i genitori erano testimoni di Geova ma lui no. Quindi: dare retta ai genitori di un minorenne oppure ascoltare la voce di un quasi maggiorenne capace di intendere e di volere?”

Redazione Biodiritti.org: Era una situazione molto delicata. Come fu affrontato il caso?

Dott. Alberto Picinotti: “Senza scendere nei particolari di una nottata passata fra cercare di comunicare con il paziente e con i genitori cercando di mostrare i pro e i contro di sottoporre il figlio ad un intervento di urgenza durante il quale però potrebbero essere state necessarie trasfusioni di sangue, alla fine con la collaborazione di Silvano Mencattini (All'epoca Coordinatore del Comitato di Assistenza Sanitaria dei Testimoni di Geova) attraverso la loro Rete Sanitaria Internazionale fu reso possibile di inviarlo presso l'ospedale di Cesena dove l'equipe ortopedica avrebbe gestito la situazione con più tranquillità grazie alla macchina di recupero sangue intra e post operatorio.”

Redazione BioDiritti.org: Quale è stato l'insegnamento di una nottata così?

Dott. Picinotti: “Che ascoltandosi a vicenda, non abbiamo costruito muri e alla fine la vicenda si è risolta a lieto fine. Sapete, nel 1998 all'università si insegnava che il medico sceglieva tutto e che il paziente non partecipava più di tanto alla scelta delle cure... anzi! Ossia il consenso informato era solo un pro forma...E figuriamoci se un medico non faceva una trasfusione ad un paziente testimone di Geova... anche contro la sua volontà! Impensabile. Nel cuore però mi resta un dubbio... quanto è distante questa scelta dalla eutanasia volontaria?”

Redazione Biodiritti.org: Sappiamo che molti Testimoni di Geova apprezzano sia la Sua professionalità che i suoi principi Etici. Ha vissuto con sensibilità, umanità e talvolta conflitti dell'animo il rispetto delle volontà del paziente del rifiuto di emotrasfusioni in altri casi traumatici?

Dott. Picinotti: “In oltre 20 anni mi sono morte solo 3 persone davanti... per rifiuto di trasfusione, una al pronto soccorso e due in reparto. Vi assicuro che non fa piacere "perdere" un paziente che avresti potuto salvare... ma ho capito che ormai il paziente ha il diritto di partecipare alla scelta della sua terapia. Con il tempo l'ortopedia di Arezzo è divenuto un centro di riferimento per la Toscana anche grazie all'utilizzo di una macchina di recupero sangue intra operatorio di nuova generazione che in quegli anni quasi non esisteva. Quando poi mi sono trasferito al Centro Chirurgico Toscano, il rapporto è proseguito con la disponibilità della direzione ad acquisire sistemi moderni a circuito chiuso per recupero sangue. Il tutto sta proseguendo anche oggi...”

Abbiamo apprezzato molto l'intervista al Dott. Alberto Picinotti, che esprime con tanta sincerità i sentimenti che vive un Medico di fronte alla cultura del Consenso e Dissenso Informato di terapie salvavita. Oggi sia il Codice Deontologico (art. 35) che sentenze giurisprudenziali della Suprema Corte di Cassazione distinguono e separano nettamente il diritto al dissenso Informato di terapie salvavita dall'Eutanasia (pratica rifiutata dai Testimoni di Geova che considerano Sacra la Vita) e il Diritto del Minore Maturo di assumere decisioni in contrasto sia con il tribunale dei minori che con quelle dei genitori.

Dichiarazione della Redazione:  Le informazioni sono presentate solo a scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento o comportamento e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente, la visita specialistica o le ordinanze governative. In nessun caso devono intendersi come suggerimenti di comportamenti politici.

Altre Fonti Bibliografiche di questo articolo, consultate o citate nei link collegati:

- www.biodiritti.org No Profit
- www.egm.it No Profit
- Biblioteca Medica del Servizio di Informazione Sanitaria jw.org
- Documento sull'autodeterminazione del paziente in ordine al rifiuto della terapia emotrasfusionale (Arezzo 09.06.2000)
- Carta di Arezzo - Parere in Tema di autodeterminazione del paziente sui trattamenti salva-vita (Arezzo 2007)
- PBM Patient Blood Management a cura della Commissione Europea
- linee guida OMS del PBM Centro Nazionale Sangue
- CoBUS (comitati sul buon uso del sangue).
- Society for the Advancement of Blood Management (SABM)
- NATA (Network for Advancement in Transfusion Alternatives)