La Speranza: tra Plasma, Vaccini e Anticorpi Monoclonali

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Pubblicato il 26 novembre 2020
Nota della Redazione: Le informazioni sono tratte da fonti Bibliografiche indicate tramite Link sottolineato.
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Le trasfusioni di Plasma Iperimmune sono efficaci contro il Sars-Cov-2?

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Si sta promuovendo la donazione di Plasma Iperimmune da convalescenti Sars-Cov-2 per trasfonderlo. Le trasfusioni di Plasma Iperimmune dei convalescenti sono efficaci contro il Sars-Cov-2? Il 19 novembre 2020 il Centro Nazionale Sangue ha diffuso un comunicato dal titolo: "Plasma iperimmune, a cosa serve e come donarlo". Alla domanda: "La terapia è efficace contro il Sars-Cov-2?" risponde in modo chiaro il comunicato: "Il plasma da soggetti convalescenti è stato utilizzato in un recente passato durante le epidemie di SARS nel 2002 ed Ebola nel 2015, e negli ultimi mesi sono stati pubblicati su diverse riviste scientifiche i risultati di alcuni studi clinici internazionali ed italiani. Inoltre, diverse sperimentazioni cliniche in corso nel mondo stanno cercando di verificare se la terapia con il plasma iperimmune sia efficace. Al momento non ci sono, però, evidenze scientifiche conclusive sull’efficacia di questa terapia e pertanto essa è da considerarsi al momento sperimentale. L’eventuale efficacia della stessa potrà essere dimostrata solo dai risultati di studi clinici che mettano a confronto pazienti trattati con plasma iperimmune e pazienti trattati con altra terapia, ovvero i cosiddetti “trial clinici randomizzati”.

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Il 24 novembre 2020 è stato pubblicato uno studio (trial clinico randomizzato) di plasma convalescente nella polmonite grave Covid-19 sul prestigioso giornale medico, The New England Journal of Medicine. La terapia di trasfusioni di plasma convalescente è stata confrontata con il placebo in soggetti con forma grave di Covid. I ricercatori dell’Hospital Italiano di Buenos Aires dopo 30 giorni non hanno evidenziato differenze cliniche significative tra il gruppo di 228 pazienti che ha avuto la terapia del plasma convalescente e il gruppo di 105 assegnati con il placebo. La mortalità complessiva era 10,96% nel gruppo che ha ricevuto il plasma convalescente e 11,43% nel gruppo che ha ricevuto il placebo, per una differenza di rischio di -0,46 punti percentuali. I ricercatori affermano: «L'uso di plasma convalescente non ha prodotto un beneficio clinico significativo rispetto al placebo nei pazienti con polmonite Covid-19 grave. Il nostro studio ha assicurato che più del 95% delle unità di plasma convalescente trasfuse aveva un titolo anticorpale anti-SARS-CoV-2 totale di almeno 1:800 e che il volume di plasma infuso aveva un fattore di correzione in base al peso del partecipante. Questo risultato è in contrasto con i risultati di una serie di studi non randomizzati che affermano che il plasma convalescente è di sostanziale beneficio e illustra l'importanza di studi randomizzati e controllati, specialmente nel contesto di una pandemia»  Potete leggere qui l'intero studio pubblicato sul NEJM.

VACCINI

Segnaliamo un equilibrato articolo della Svegliatevi pubblicato il 22 maggio 2004 pag. 7-10 dal tema:"Vittorie e sconfitte nella lotta contro le malattie". Fra l'altro già dal 2004 affermava: “Le vaccinazioni sono il più grande successo della storia nel campo della salute pubblica”, citando un rapporto dell’OMS. (The World Health Report 1999) "Massicce campagne mondiali di vaccinazioni hanno già salvato milioni di vite. Una di queste ha eradicato il vaiolo, la malattia letale che ha fatto più vittime di tutte le guerre del XX secolo messe insieme, e una campagna analoga ha quasi debellato la poliomielite. (Vedi il riquadro “Vittorie su vaiolo e poliomielite”). Oggi molti bambini vengono vaccinati contro malattie comuni potenzialmente letali." Fine della citazione.
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Una parte importante della comunità scientifica sta lavorando sulla predisposizione di un vaccino efficace contro Covid-19. L'articolo:"Coronavirus: il punto sui vaccini in sperimentazione" è stato pubblicato il 25 novembre 2020 dall'Agenzia Regionale di Sanità ARS Toscana e  riporta gli ultimi aggiornamenti in materia. L'articolo risponde a domande come: Su quale tipologie di vaccini si sta lavorando? Come funziona la sperimentazione clinica di un vaccino? A che punto siamo con le sperimentazioni del vaccino contro il coronavirus? L'articolo indica i risultati delle sperimentazioni di molti vaccini fra i quali in fase avanzata risultano AstraZeneca, Pfizer e Biontech, Sputinik V e Moderna.

"La Coalition for Epidemic Preparedness and Innovations (CEPI), organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo e lo stoccaggio di vaccini contro microorganismi in grado di causare nuove e spaventose epidemie, sta coordinando i numerosi progetti per la preparazione di vaccini contro il virus SARS-CoV-2. A causa della recente scoperta del virus e della difficoltà di prevedere il tipo di risposta immunitaria prodotta, le strategie adottate risultano molto diversificate fra loro e, di conseguenza, il tipo di vaccino in grado di proteggere dall’infezione. In particolare, i ricercatori stanno lavorando su tre tipologie di vaccini:
  • Vaccino a RNA: si tratta di una sequenza di RNA sintetizzata in laboratorio che, una volta iniettata nell’organismo umano, induce le cellule a produrre una proteina simile a quella verso cui si vuole indurre la risposta immunitaria (producendo anticorpi che, conseguentemente, saranno attivi contro il virus)
  • Vaccino a DNA: il meccanismo è simile al vaccino a RNA. In questo caso viene introdotto un frammento di DNA sintetizzato in laboratorio in grado d’indurre le cellule a sintetizzare una proteina simile a quella verso cui si vuole indurre la risposta immunitaria
  • Vaccino proteico: utilizzando la sequenza RNA del virus (in laboratorio), si sintetizzano proteine o frammenti di proteine del capside virale. Conseguentemente, iniettandole nell’organismo combinate con sostanze che esaltano la risposta immunitaria, si induce la risposta anticorpale da parte dell’individuo."

DA VACCINATI SI PUÒ CONTAGIARE ALTRI?

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Da vaccinati si può contagiare altri? È una domanda pertinente visto che a breve saranno disponibili molti vaccini. In un’intervista il dottor Tal Zaks ha invitato tutti a "non sovrastimare e a «non interpretare in modo eccessivamente positivo i risultati». «I nostri risultati mostrano che il nostro vaccino (Moderna) fa sì che non si resti contagiati, o comunque non si sviluppi una forma grave della malattia. Ma questi dati – ha ribadito il dottor Zaks non mostrano che chi è vaccinato non possa comunque contagiare gli altri. Quando inizieremo la distribuzione di questo vaccino – ha precisato Zaks – non avremo dati concreti sufficienti per dimostrare che questo vaccino riduca la trasmissione del virus».
In qualità di Chief Medical Officer, Tal Zaks supervisiona lo sviluppo clinico e gli affari normativi in ​​Moderna, che ha stipulato un accordo con l'Unione Europea per la fornitura fino a 160 milioni di dosi del vaccino Covi-19. Prima di entrare a far parte di Moderna, il dottor Zaks è stato vicepresidente senior e capo di Global Oncology presso Sanofi, dove era responsabile di tutti gli aspetti della scoperta, dello sviluppo e della commercializzazione dei farmaci oncologici. Il dottor Zaks ha ricevuto il suo MD e Ph.D. dall'Università Ben Gurion in Israele e ha condotto una ricerca post-dottorato presso il National Institutes of Health degli Stati Uniti. Ha completato la sua formazione clinica in medicina interna presso il Temple University Hospital, seguita da una borsa di studio in oncologia medica presso l'Università della Pennsylvania. Il dottor Zaks fa parte del Consiglio di amministrazione di Adaptimmune Therapeutics plc.

SUPER ANTICORPI MONOCLONALI

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Il 30 aprile 2020 abbiamo pubblicato un articolo che parlava, oltre che del Plasma Iperimmune dei Convalescenti e del sistema immunitario, dei super anticorpi monoclonali tecnologici. Dallo screening degli anticorpi presenti nel plasma di centinaia di pazienti guariti dall’infezione e che hanno donato il loro sangue, è stato possibile selezionare, tra decine di migliaia, quelli ‘super’ potenti, capaci di rendere innocuo il virus. Gli anticorpi monoclonali sono fatti da una singola cellula e poi vengono clonati e riprodotti tecnologicamente in laboratorio per un numero infinito di volte. Rappresentano la copia delle migliori armi del sistema immunitario per colpire il virus. Sono state così messe a punto terapie mirate ed efficaci, da utilizzare nei pazienti contagiati, ma anche a scopo preventivo e di profilassi in tutti i soggetti ad alto rischio di infezione. La FDA statunitense ha annunciato il 21 novembre 2020 di aver rilasciato l’autorizzazione all’utilizzo di emergenza per il cocktail di anticorpi monoclonali per COVID-19 sviluppato dalla Regeneron, un’azienda farmaceutica americana. Lo studio su cui si è basata la decisione della FDA è stato svolto su 799 pazienti. Tutti i pazienti presentavano i sintomi COVID-19 da lievi a moderati. Il trattamento veniva eseguito per tutti i soggetti entro massimo tre giorni dalla positività al test per la COVID-19. A 266 persone venivano somministrati 2400 mg, a 267 persone ne venivano somministrati 8000 mg mentre 266 persone ricevevano una sostanza placebo. Nei primi due gruppi, la riduzione della carica virale era evidente e maggiore di quello dei componenti del gruppo placebo. Lo stesso cocktail è stato usato dal presidente americano Donald Trump appena gli fu diagnosticata la malattia COVID-19. A breve molte altre aziende farmaceutiche, anche Italiane, verranno autorizzate, superate le fasi del trial clinico, alla vendita di Anticorpi Monoclonali, sia curativa che per profilassi in attesa che le vaccinazioni del 2021 possano eradicare il covid-19.

Nel frattempo passeranno ancora mesi nei quali sarà utile di tanto in tanto rileggere articoli che infondano Speranza come : "La Speranza vince la fatica da Pandemia"(Egm.it). E anche  "Come combattere la Pandemic Fatigue"(jw.org). Quest'ultimo Disponibile in centinaia di lingue.

Dichiarazione della Redazione:  Le informazioni sono presentate a solo scopo informativo. In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento o comportamento e non intendono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente, la visita specialistica o le ordinanze governative.

Alcune Fonti Bibliografiche di questo articolo:
- www.biodiritti.org No Profit
- www.egm.it No Profit
- The New England Journal of Medicine
- Centro Nazionale Sangue
- Hospital Italiano di Buenos Aires
- Agenzia Regionale di Sanità ARS Toscana
- www.jw.org Ente Morale Religioso