Arezzo - Siena - Rottura Aneurisma Ramo Aorta risolto senza Trasfusioni

Arezzo 02 settembre 2019 www.Biodiritti.org

Quando all'improvviso senti un dolore lancinante fino a perdere conoscenza qualsiasi certezza potrebbe svanire e la paura far rinnegare valori ed ideali. Non è stato così per Angela, una Testimone di Geova di 60 anni, che il 17 agosto 2019 ha improvvisamente scoperto di avere bisogno di essere trasportata in elicottero dall'Ospedale San Donato di Arezzo, al Policlinico Le Scotte di Siena.

Un aneurisma aveva determinato l'improvvisa rottura dell'Arteria Mesenterica Inferiore, un ramo dell'aorta che porta sangue all’intestino, e alle arterie lombari. Solitamente tale condizione non comporta nessun sintomo fino a quando l'aneurisma diventato fragile per il rigonfiamento si rompe con una dolorosa e grave perdita di sangue. La situazione si può complicare per il rischio di shock emorragico caratterizzato da una perdita extravascolare importante e rapida di sangue che induce una riduzione del volume ematico circolante con pressione sanguigna bassa e una frequenza cardiaca veloce. Ciò può velocemente portare ad una sincope. La mortalità in seguito a rottura di aneurisma aortico può arrivare fino al 90%. Tra il 65 e il 75% dei pazienti muore prima di raggiungere l'ospedale e fino al 90% muore prima di essere in sala operatoria.

Medici coscienziosi, sia dell'Ospedale di Arezzo che di quello di Siena, eticamente e professionalmente preparatati e competenti, hanno ritenuto di procedere con un trattamento chirurgico mini-invasivo endovascolare, che prevede due piccole incisioni in corrispondenza di due grosse arterie periferiche.  La volontà della paziente di rifiutare le emotrasfusioni era stata ascoltata e scritta in cartella clinica dai medici dell'Ospedale di Arezzo e poi riconfermata all'Ospedale di Siena. Per la massiva emorragia, l'emoglobina da 14 g/dl era scesa fino a 4,5 g/dl rendendo pressante e urgente la richiesta di accettare trasfusioni, autorizzazione più e più volte negata sia dalla Testimone di Geova che dai familiari che l'hanno sostenuta nella sua personale decisione. I medici pur ricordando ad Angela il suo diritto a modificare il rifiuto in qualsiasi momento l'hanno sempre vista ferma nella propria decisione.

La paziente è stata dimessa il 2 settembre 2019  dall'Ospedale San Donato di Arezzo, dove era stata riportata dopo l'intervento, con l'emoglobina risalita in soli 15 giorni sopra 10,5 g/dl. Angela sta progressivamente riacquistando la propria autonomia di salute a casa.
 
Nella Azienda USL Toscana Sud Est, il percorso che ha portato al rispetto per l'autodeterminazione del rifiuto del paziente anche di terapie salvavita, é iniziato ad Arezzo nel 1996 grazie alla Medicina Legale e al Comitato Etico Locale sostenuti dalle varie direzioni Sanitarie e Generali, da tutti i Primari  e i vari dipartimenti incluso Emergenza Urgenza, in piena collaborazione con la Rete Internazionale dei servizi di Assistenza Sanitaria per i  Testimoni di Geova e i vari membri Locali di tali Comitati. Si è così creato un virtuoso contagio nazionale con un innegabile vantaggio a favore di tutta la collettività nei valori del rispetto delle volontà individuali e delle alternative alle Trasfusioni di Sangue. Tali procedure alternative alle trasfusioni sono oggi volute e incoraggiate anche da leggi specifiche, linee guida nazionali e internazionali e da Centri Ospedalieri di Eccellenza. Molte sono le equipe che desiderano effettivamente rispettare la Coscienza del Paziente nell'autodeterminarsi e si aggiornano sulle Scienze e Tecniche con Metodiche Mediche e Chirurgiche alternative alle trasfusioni di Sangue suggerite da Linee Guida di organismi Nazionali e Sovranazionali. Una di queste,  Il Patient Blood Management (PBM), dal 2010 pone al centro la salute e la sicurezza del paziente evitando trasfusioni inutili ed evitabili con apposite metodiche; Il Centro Nazionale Sangue (CNS) la sta promuovendo dal 2012 – in linea con la Risoluzione WHA63.12 del 21/05/2010 dell’Organizzazione Mondiale della  Sanità. La Commissione europea ha pubblicato due guide sulla gestione del sangue del paziente denominato PBM Patient Blood Management (marzo 2017) -  Grazie a tanti pazienti come Angela oggi tali procedure risultano accessibili e disponibili a favore della salute di tutta l'umanità.

Riferimenti:

- Documento sull'autodeterminazione del paziente in ordine al rifiuto della terapia emotrasfusionale (Arezzo 09.06.2000)  

- Carta di Arezzo - Parere in Tema di autodeterminazione del paziente sui trattamenti salva-vita (Arezzo 2007)

- legge sul consenso informato e sulle DAT (Direttive Anticipate di Trattamento)

- PBM Patient Blood Management a cura della Commissione Europea
- linee guida OMS del PBM Centro Nazionale Sangue
- CoBUS (comitati sul buon uso del sangue).  
- legge n. 24/2017, nota ai più come legge "Gelli" 
- Society for the Advancement of Blood Management (SABM)

Approfondimenti sulla normativa