No Mine o No guerre? 4 Aprile 2021 giornata mondiale contro le Mine. Quando vera Pace e Sicurezza?

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Pubblicato il 4 aprile 2021
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Il 4 aprile è la Giornata Internazionale contro le Mine per sensibilizzare sul problema delle mine e degli ordigni inesplosi. NO MINE o NO GUERRE? QUANDO E DA CHI VERA PACE E SICUREZZA?

Ordigni capaci di uccidere o mutilare irreversibilmente esseri umani in un solo secondo ce ne sono in giro ancora milioni. Durante la guerra fra Iraq e Iran, dal 1980 al 1988, furono disseminati più di 10 milioni di congegni esplosivi, molti dei quali acquistati in Italia. Le operazioni di bonifica in quelle aree non è ancora finita. E molti continuano ancora a morire.

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Per oltre 20 anni, il lavoro del Servizio di azione contro le mine delle Nazioni Unite (UNMAS) è stato guidato dai bisogni delle persone colpite e coinvolte dalla minaccia di pericoli esplosivi affrontati da civili, forze di pace e operatori umanitari. UNMAS lavora per salvare vite umane, per facilitare il dispiegamento di missioni delle Nazioni Unite e la fornitura di assistenza umanitaria, per proteggere i civili, per sostenere il ritorno volontario degli sfollati interni e dei rifugiati, per consentire attività umanitarie e di recupero e per difendere i diritti umani e umanitari internazionali. Da quando la Convenzione sul divieto dell'uso, dello stoccaggio, della produzione e del trasferimento di mine antipersona e sulla loro distruzione, comunemente nota come Convenzione per la messa al bando delle mine antiuomo, è stata aperta alla firma nel 1997, 164 paesi l'hanno ratificata o vi hanno aderito.

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Oltre alle mine antiuomo, rimangono sfide per quanto riguarda tutti gli altri residui bellici esplosivi

Nel novembre 2006, è entrato in vigore il Protocollo V sui residui bellici esplosivi della Convenzione su armi convenzionali. Nel dicembre 2008, è iniziata l'apertura alla firma della Convenzione sulle munizioni a grappolo, alla quale si sono aggiunti 108 Stati. Le munizioni a grappolo, o cluster bomb, vengono sganciate da aerei militari in Paesi in guerra e rappresentano una forma di utilizzo di armi subdole tanto quanto le mine antipersona perché mutilano e uccidono gran parte della popolazione civile di Paesi coinvolti in conflitti armati. Le munizioni cluster sono state usate nel conflitto in Nagorno Karabakh, e sono ancora utilizzate, in maniera continuativa dal 2012, in Siria. Il 99% delle scorte di questi ordigni detenuti dagli Stati Partecipanti alla Convenzione è stato distrutto ma solo sei paesi si sono dichiarati liberi dalle munizioni cluster, tra cui Croazia e Montenegro, lo scorso anno.

Nel Rapporto Worldwide Investments in Cluster Monitions viene denunciato che 88 istituti finanziari del mondo hanno investito 9 miliardi di dollari in 7 società coinvolte nella produzione di munizioni a grappolo bandite dalla Convenzione di Oslo, sottoscritta e ratificata dall’Italia.

Gli investimenti sono calati, prima erano di 31 miliardi di dollari. Purtroppo è ancora un investimento molto richiesto e redditizio per gli avidi investitori finanziari. Il rapporto 2020 sulla spesa militare nel mondo dello Stockholm International Peace Institute (SIPRI), riporta che nel 2019 il budget globale destinato agli eserciti è salito ad un livello che non si vedeva dalla fine della Guerra Fredda. Nel mondo, durante il 2019, i diversi governi hanno stanziato nel complesso 1.917 miliardi di dollari per la Difesa.

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Cosa è meglio: dichiarare alcune ARMI CRIMINI DI GUERRA o dichiarare LA GUERRA UN CRIMINE UMANITARIO CON QUALSIASI ARMA COMBATTUTA?

Il genocidio del Ruanda fu uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'umanità del XX secolo. Secondo le stime di Human Rights Watch, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, in Ruanda vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati) almeno 500.000 persone; le stime sul numero delle vittime sono tuttavia cresciute fino a raggiungere cifre dell'ordine di circa 800.000 o 1.000.000 di persone. L'odio interetnico fra Hutu e Tutsi scatenò il genocidio nonostante la comune fede cristiana.

L'ONU ha la soluzione sotto gli occhi

Scritta nel muro e nelle statue della Sede ONU di New York che cita la scrittura di ISAIA 2:4 dove si legge: "...Trasformeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falcetti per potare. Le nazioni non alzeranno la spada l'una contro l'altra, nè impareranno più la guerra...." Questa promessa di pace è riservata e invocata da Cristiani da 2000 anni nella preghiera del Padre Nostro quando recitano: "....Venga il Tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra...". In questa preghiera viene invocato quindi il Regno o Governo di Dio quale unica soluzione di Vera Pace e Sicurezza che l'ONU, dalla sua stessa costituzione, non è mai riuscito a portare.

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Altre Fonti Bibliografiche di questo articolo, consultate o citate nei link collegati:
- www.biodiritti.org No Profit
- www.egm.it No Profit
- Rapporto Worldwide Investments in Cluster Monitions
- UNMAS
- SIPRI
- Human Rights Watch