Liberato dal tunnel delle droghe

26 giugno 2024 - Tempo di lettura: 10 minuti www.egm.it no profit by www.biodiritti.org - link d'invito per leggere in Telegram altri articoli di divulgazione Scientifica di Biodiritti by Egm.it No Profit

Nostro contributo nella Giornata Mondiale contro le Droghe

Il problema globale della droga rappresenta una sfida dalle molteplici sfaccettature che tocca la vita di milioni di persone in tutto il mondo. 300 milioni le usano. Ogni anno 500.000 ne muoiono. Per affrontare questa sfida è fondamentale adottare un approccio basato sulla profonda comprensione delle implicazioni sociali, economiche e sanitarie del consumo di droga. Ecco il nostro piccolo contributo di come si può essere liberati dal tunnel delle droghe. Biografia inedita,  e mai pubblicata. Potrete capire meglio i motivi per cui si entra nel tunnel della droga e come se ne può uscire riscoprendo i valori spirituali e le Sacre Scritture. Buona Lettura. 

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"Quando avevo circa 16 anni mia madre si ammalò di un tumore maligno ad un braccio. Mi ricordo ancora i suoi lamenti che giorno e notte gridava dal dolore. Quante volte mi sono detto: Perché Dio non la fa morire! Era atroce per noi figli sentire nostra madre in quella situazione. Questa atroce sofferenza durò circa 6 mesi e poi rendendosi conto di quello a cui andava incontro morì. Per me fu veramente la fine di tutto con mia madre andarono via tutti i miei sentimenti, le speranze, la voglia di vivere. Cominciai a pensare che non volevo fare una vita come i miei genitori per poi morire in quel modo all'età di 48 anni. Fu così che cominciai ad assentarmi dal lavoro. Sentivo parlare di droga dai miei ex compagni, che quando si prendeva si stava bene. Sei mesi dalla morte di mia madre cominciai a drogarmi. Iniziai subito a farmi iniezioni di prodotti a base di oppio. Pensavo di aver ritrovato una famiglia. I miei amici mi sembravano veramente bravi sotto tutti gli aspetti. 

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Cominciai così a provare qualsiasi tipo di droga. LSD, hashishMarijuana, anfetamine, morfina, eroina e cocaina. Quello che sembrava un bel mondo pieno di amici e di piaceri cominciò a risultare quello che in effetti era. Possibile che la mia vita fosse diventata un incubo? Un pozzo dal quale non si usciva più ma si andava sempre più giù? Quelli che un tempo sembravano amici non erano affatto così buoni. Quando potevano cercavano di raggirarti. Era tutta una falsità. Quella che avevo conosciuto all'inizio non era affatto la realtà. Ma ormai ero in questo giro ed era molto difficile venirne fuori. Avevo perso gli amici di un tempo, il lavoro ed anche i rapporti con i miei familiari. Cominciai così a rubare per procurarmi la droga. La mia vita era una corsa perenne, era tutta un'ansia. Erano veramente rari i momenti felici e tranquilli. 

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Quando andavo a rubare il nostro pensiero era questo: Tornare a casa con la droga, a costo del carcere o della vita non importa ma tutti i costi dovevamo trovarla. La nostra forza era il dolore dell'astinenza e della disperazione. Mi sembrava di muovermi come una marionetta, a scatti con forti dolori alla spina dorsale. Avevo tremiti di caldo e di freddo, tosse continua e vomito, vedevo le cose ombrate. Tante e tante volte la polizia ci ha inseguito e sparato alle spalle. Mi ricordo che abbiamo corso per ore intere. Una volta ho perso addirittura le scarpe e sono scappato scalzo. Un'altra volta per scappare alle forze dell'ordine sono dovuto rimanere immobile in un pagliaio per ben otto ore e mezzo. Da lì sentivo tutti i movimenti delle persone e della polizia. Sono venuti a cercare nel pagliaio per ben tre volte ma non mi scoprirono. La cosa più atroce fu dover stare lì tutto quel tempo con la droga addosso senza potermela iniettare perché non avevo la siringa. Non potevo neppure fumare se non volevo andare in fiamme. Sentivo da lì i movimenti della polizia. Senti dire: due li abbiamo presi ora tocca al terzo, il terzo ero io. Quanto era vuota, senza senso e disperata la mia vita. La cosa più brutta é sentirsi soli, braccati da tutti, senza amore e senza via d'uscita. 

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In un'altra occasione mi sono dovuto buttare in un torrente dove scaricavano i rifiuti delle fogne per poter sfuggire alla giustizia. Tutto questo non poteva durare a lungo e finii in carcere. In questo periodo mio fratello mi portò delle riviste della Torre di guardia e Svegliatevi dato che lui studiava la Bibbia con i Testimoni di Geova. Queste riviste mi davano un certo fastidio. Le guardavo con un qualche cosa di strano. Un mio compagno di cella cominciò a prendermi in giro perché avevo queste riviste ed io le gettai via. Dal carcere la mia rabbia aumentava sempre di più. Mi sentivo più che mai ribelle a tutto e non vedevo l'ora di uscire. carceri-7-900x600jpg

Quando uscii dal carcere cominciai a drogarmi con quella che diventò la madre dei miei figli. Anche lei già si drogava, aveva avuto una brutta infanzia. A 7 anni i suoi genitori la misero in un collegio di suore. Quando uscì dal collegio tornò a vivere con i genitori. Cominciò a frequentare pessime compagnie e a drogarsi. Andammo ad abitare insieme in una casa di campagna e ricominciai a rubare. Questa volta mi aiutava lei nel fare i furti. Eravamo veramente diventati specialisti. 

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In seguito decidemmo di iniziare a vendere noi direttamente la droga. Abbiamo durato per molto tempo. Dormivamo una notte si è una notte no, perché il posto dove si andava a comprare la droga era lontano e dovevamo stare in treno quasi un giorno. Non si mangiava più regolarmente. Quando lei voleva mangiare io mi arrabbiavo perché mi sembrava quasi una perdita di tempo, prima di comprare la droga. Non volevo assolutamente perdere tempo. Mi seguiva giorno e notte ma purtroppo era arrivata a un punto che dormiva quasi sempre. Penso che andando avanti di questi passi ci avrebbero trovati morti in qualche scompartimento del treno. Molte volte la polizia ci ha aspettato nascosta fra i passeggeri alla stazione e ogni volta dovevamo escogitare qualcosa per farla franca e poter sfuggire. 

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Ma questa nostra vita per quanto tempo ancora poteva durare? Una mattina presto bussarono alla mia porta di casa. Mi si gelò il sangue. A quell'ora poteva essere solo la polizia. Avevo il tavolo pieno di dosi di droga. Sparecchiai velocemente e nascosi la droga dentro il contatore della luce. Pensai, se mi fanno una perquisizione, lì non andranno a cercare. Nel frattempo quelle persone se ne erano andate. Il mio amico mi disse: li conosco sono Testimoni di Geova, e pensai, cosa vorranno da me? 

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La nostra vita comunque continuò come sempre, ci drogavamo giorno e notte senza tregua. Finché arrivammo al punto che finimmo soldi e droga. Eravamo in casa ed ero stranamente tranquillo. In quelle circostanze di solito non stavamo a perdere tempo. Sentimmo bussare alla porta di casa. Era mio fratello che ci invitò a pranzo a casa sua. Avevo rifiutato tante volte l'invito ma quel giorno accettammo. A casa sua dopo un po' arrivò il suo cognato la sua moglie e i figli, tutti Testimoni di Geova. Anche loro rimasero a pranzo con noi e noi in loro compagnia per tutto il pomeriggio. Iniziarono a parlare di Dio. Non ricordo molto bene di quello che parlavano, ma risultammo stranamente svegli e cominciammo a tempestarli di domande. Dissero infine che se ci faceva piacere potevamo iniziare a consultare con loro il libro "Felicità". Mi aveva colpito di loro non tanto quello che dicevano ma il rapporto che c'era fra la famiglia di mio fratello e del suo cognato. Poi i loro figli avevano qualcosa di diverso dai bambini che di solito avevo visto io fino a quel giorno. C'era nell'aria qualcosa di diverso. 

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Decidemmo così di ritrovarci dopo alcuni giorni. Una cosa è certa, da quella sera qualcosa nella nostra vita cominciava cambiare. Queste persone sembrava non ci volessero mollare più. La moglie di questo Testimone di Geova chissà quanti dolci ci ha preparati e noi immancabilmente non andavamo all'appuntamento. Questo però ci dispiaceva. Non che avessimo tanti riguardi per le persone, ma loro avevano qualcosa di diverso. Comunque in seguito nel giro dove noi compravamo la droga ci furono molti arresti. La droga non si trovava quasi più. Decidemmo dopo alcuni viaggi a vuoto di telefonare a quelle persone per stare insieme. Furono veramente felici, ma anche meravigliati. Ricominciammo così a considerare il libro "Felicità". Mi ricordo una sera questi testimoni ci invitarono a casa loro e c'era un sorvegliante viaggiante dei TdG. Dopo aver parlato un po' con loro sia io che mia moglie ci addormentammo sopra il tavolo. Eravamo proprio ridotti male. Dobbiamo riconoscere che Geova diede tanta pazienza e tanta forza a questi Testimoni di Geova che ci aiutavano spiritualmente. Eravamo veramente imprevedibili, i nostri umori cambiavano spesso.

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Prima di iniziare le considerazioni la moglie preparava una gran caffettiera di caffè per farci stare svegli. Quante cose nuove, quante spiegazioni a domande che anni prima ci eravamo posti. La Bibbia veramente dava una risposta a tutte le nostre domande. Nella Bibbia non c'erano contraddizioni. Ma che dire della nostra vita? Il nostro comportamento, era accettato da Dio? Dopo tanto c'era qualcuno che richiamava il nostro cuore e la nostra mente a ragionare in un modo chiaro e preciso. Tramite la Bibbia venivamo ripresi amorevolmente ma anche con fermezza. Non c'erano via di mezzo o aggiustamenti. la Bibbia era chiara. In Efesini 4:28 ci veniva detto: Il ladro non rubi più ma piuttosto fatichi; 2 Corinti 7:1 diceva di purificarci da ogni contaminazione. Le opere della carne riportate in Galati 5:19-21 erano una parte di noi. Come fare a cambiare quasi totalmente e radicalmente la nostra vita? Come poter ora affrontare problemi che non avevamo mai voluto affrontare? Chi ci avrebbe dato la forza di fare questi cambiamenti e perché? 

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Geova veramente ci benedisse e ci aiutò in un modo meraviglioso. Facemmo un programma con chi ci aiutava con considerazioni bibliche. Iniziamo subito a partecipare a tutte e tre le adunanze settimanali, anche se dormivamo la maggior parte di queste. Per altri tre giorni della settimana questo TdG ci faceva lo studio. Iniziammo così a fare i primi passi. Cominciammo a non frequentare più gli ambienti e gli amici di un tempo.Troncammo quasi da un giorno all'altro di iniettarci la droga, nonostante fossero ben 12 anni circa che facevo questo giorno dopo giorno. Anche se non avevamo ancora molto le idee chiare circa la verità riconoscemmo che il Dio della Bibbia era degno di fiducia e che ci stava aiutando. 190219_Liyanagejpg

Si provava gioia a seguire i consigli e i sani principi delle scritture. Ora però dovevamo trovare un lavoro per poter vivere onestamente. Certo non fu facile stare sottomessi a datori di lavoro esigenti. Anche perché quello che guadagnavamo in due in un mese, con molte fatiche e rinunce, lo guadagnavamo un tempo in 5 minuti. Ma stavamo imparando a gettare su Geova il nostro peso e ci sosteneva sotto molti aspetti  come leggevamo in Salmo 55:22In seguito ci sentimmo in dovere di liberarci degli oggetti che provenivano da furti e pratiche spiritiche seguendo l'esempio di quelli che divennero seguaci di Cristo a Efeso in Atti 19:19, 20. Rimanemmo quasi senza mobili, senza oggetti, e senza vestiti. Ci ritrovammo con la casa veramente vuota, ma con il cuore pieno di gioia e felicità. Sapevamo di fare felice Geova ed eravamo certi che ci avrebbe aiutato. In seguito smettemmo anche la terapia a base di metadone. 

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Ma ora c'era anche un altro problema, quello delle sigarette. Sembrava che non finissimo più di dover abbandonare le pratiche di un tempo. Geova ci aiutò anche a risolvere questo problema.  

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Dobbiamo dire che la mia vita è cambiata veramente in maniera radicale, anche con sofferenze. Oggi sono ben felice di aver accettato la guida di Geova. Certo ripensando a quella mattina che venne a farci visita mio fratello mi rendo conto di come Geova guidi la sua organizzazione e sappia qual'è il momento migliore per parlare alle persone delle Sacre Scritture e dei suoi propositi per il genere umano. Sono grato a Geova della meravigliosa famiglia Spirituale che mi ha dato. Oggi sono un Testimone di Geova. Ho tre cari figli. Geova mi ha mostrato misericordia e non mi ha mai abbandonato. Anche se per 10 anni, dopo liberato dalle droghe e dal fumo, sono stato fuori dai Testimoni di Geova per comportamenti di cui ancora oggi sono profondamente pentito. Sono stato benedetto in un modo veramente meraviglioso, con tanta misericordia e non sono mai più ricaduto, neppure in quei 10 anni, nel tunnel delle droghe e del fumo. Sono felice ed orgoglioso di far parte dell'organizzazione di Geova."

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