Etica della Medicina e Chirurgia senza sangue durante le Pandemie

www.biodiritti.org No Profit in collaborazione con www.egm.it
Pubblicato 1 luglio 2020
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L'Etica della Medicina senza sangue non è riservata ai Testimoni di Geova. Le pandemie evidenziano problemi infettivi e di riperimento Sangue. Ogni Chirurgia Maggiore dovrebbe avere specialisti in Medicina e Chirurgia senza Sangue. Webinar 30.06.2020 Patient Blood Management Autotransfusion & Surgery (PBM) -

Si è evidenziato un problema con le mancate donazioni di sangue durante il Covid-19. Il sangue spesso manca e non del tutto esente da rischi. La temporanea sospensione delle liste operatorie e prolungamento dei tempi di attesa per gli interventi di chirurgia maggiore ha solo focalizzato il problema ma non lo ha risolto. Fra i rischi delle pandemie dobbiamo ricordare che la scienza appare ancora divisa su come prevenire e contenerle. Ottimo il webinar del 30.06.2020 organizzato da campus livanova sul tema del Patient Blood Management Autotransfusion & Surgery (PBM). Moderatore Dr. G. Inghilleri - Seriate | Relatori Dr. V. Agostini - Genova | Dr. M. Bolcato - Padova | Dr. M. Pavesi - S. Donato Milanese | Dr. F. Valenza - Milano | Dr. P. Serra - Bologna | Dr. S. Mancuso - Torino.
Fra le cose citate nel Webinar che OMS l'Organizzazione Mondiale della Sanità dal 2010, e di seguito il Ministero della Salute, raccomandano l'adozione di programmi di Patient Blood Management (PBM), ovvero protocolli che consentano di ottimizzare la "risorsa" di sangue del paziente ed evitare, o almeno ridurre, le emotrasfusioni durante gli interventi chirurgici. Il vantaggio pubblicato in letteratura è quello di tempi di degenza postoperatoria più brevi, minore incidenza di infezioni e una ripresa dall'intervento più rapida. Il risparmio di risorse economiche può far  dimezzare  i costi diretti e indiretti del sangue. " il PBM è nato storicamente per assistere i pazienti Jehovah's Witness (JW), in Italia i Testimoni di Geova, ma le conoscenze di medicina trasfusionale e le tecniche di risparmio del sangue acquisite su questa popolazione sono oggi a vantaggio dei pazienti di tutto il mondo: il PBM deve essere lo standard terapeutico per tutti gli ospedali. Non è solo un' indicazione ministeriale per migliorare i risultati clinici e ridurre i costi, ma è anche una necessità di sanità pubblica. Con l'incremento dell'età si riduce la popolazione di donatori e aumentano i pazienti con maggiori necessità trasfusionali. Già oggi alcune regioni italiane sono in affano perché il sangue manca in certi periodi dell'anno. Durante le domande del Webinar Silvano Mencattini, Curatore dei siti www.biodiritti.org  e di www.egm.it ha posto la seguente domanda: "Qual'è il Ruolo del PBM (Patient Blood Management) a favore dell'Etica del contenimento di tutti i rischi Post Trasfusionali e delle Pandemie Presenti e Future?" Interessante la risposta fornita in sintesi: si è convenuto sulla necessità di implementazione di programmi di PBM nel nostro paese al fine di aumentare la sicurezza dei pazienti e garantire la continuità degli interventi chirurgici e altre attività mediche anche nei periodi di emergenza pandemica che potranno verificarsi in futuro.

Abbiamo inoltre apprezzato particolarmente la relazione del Dott. Samuel Mancuso, Cardio Chirurgo al Maria Pia Hospital di Torino, struttura ospedaliera di Alta Specialità di GVM Care & Research accreditata con il SSN e centro di riferimento per la medicina e la chirurgia bloodless (senza sangue). Il risultato? Solo un paziente su 3 necessita di trasfusione. Il protocollo è stato presentato nel corso dell'ultimo Congresso annuale SABM (Society for Advancement in Blood Management) di Baltimora (Maryland, USA) e pubblicato sull'allegato di "Anesthesia & Analgesia" del numero di settembre 2019. Potete cliccare qui per vedere la relazione di soli 19 minuti del Dott. Mancuso o cliccare nella foto sotto.

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In Italia contiamo centri trapiantologici e specialistici in bloodless, tra cui Torino, Verona, Padova, Pisa e Taranto. Alcuni sono eccellenze internazionali. Ogni centro che applica il percorso delle linee guida del Ministero della Salute, il PBM Patient Blood Management,  dovrebbe specializzarsi  in medicina e chirurgia bloodless, cioè senza sangue. Negli Stati Uniti solo ospedali con percorsi dedicati ai pazienti che rifiutano trasfusioni possono ottenere dalla AABB (Associazione Americana Banche del Sangue) la qualifica di eccellenza in PBM (Livello 1). Occuparsi di medicina e chirurgia bloodless è un eccellenza scientifica tanto più con gli eventi catastrofici delle pandemie che purtroppo a quanto si dice continueranno da un virus all'altro. Altro fattore importante è l'indicatore di qualità delle chirurgie, oggi misurabile, molto più efficaci se sono attente e mininvasive e che fanno scarso uso di trasfusioni. Evitando anche i tanti problemi medico legali  di cause di danni post trasfusionali. Diversi professionisti italiani fanno inoltre parte delle società scientifiche del settore, tra queste l’europea NATA (Network for Advancement in Transfusion Alternatives) e la statunitense SABM (Society for Advancement in Blood Management)".

RIFERIMENTI:

- Biblioteca Medica del Servizio di Informazione Sanitaria jw.org
- Documento sull'autodeterminazione del paziente in ordine al rifiuto della terapia emotrasfusionale (Arezzo 09.06.2000) 
- Carta di Arezzo - Parere in Tema di autodeterminazione del paziente sui trattamenti salva-vita (Arezzo 2007)
- PBM Patient Blood Management a cura della Commissione Europea
- linee guida OMS del PBM Centro Nazionale Sangue
- CoBUS (comitati sul buon uso del sangue). 
- Society for the Advancement of Blood Management (SABM)
- NATA (Network for Advancement in Transfusion Alternatives)